1 Calvi o capelloni?
Da tenere testoline quasi interamente lisce a pochi capelli finissimi e radi, fino a chiome già folte ed esuberanti. Ogni neonato è differente e i suoi capelli lo dimostrano. Secondo gli esperti, alla base di queste differenze ci sono fattori ereditari e genetici combinati all’influsso degli ormoni materni, ai quali il feto è esposto nella vita intrauterina. Pare, inoltre, che i bambini con carnagione scura tendano a nascere con un maggior numero di capelli.2 Capelli già nel pancione
Non sempre i bambini nascono con i capelli, ma sembra che tutti, quando sono ancora nel pancione, li abbiano, o meglio presentino il cuoio capelluto ricoperto dal cosiddetto vello fetale: una fine lanugine che si forma per la presenza massiccia di estrogeni materno-feto-placentari e che tende a scomparire alla fine dell’ottavo mese di gestazione. Sarà durante le settimane successive che si assisterà alla forma zione nel feto di sopracciglia e capelli. Curiosità nella curiosità: i bambini prematuri presentano alla nascita una peluria molto più fitta (ovvero ciò che resta del vello fetale) non solo sul cranio ma anche su schiena, braccia e gambe; i neonati tardivi hanno invece un vello neonatale quasi completamente regredito.3 Il cambio dei capelli
Che alla nascita siano pochi o tanti, nel giro di qualche mese i primi capelli tendono a cadere, per essere sostituiti da altri più spessi e forti. Una sostituzione fi siologica che in genere avviene entro il primo anno di vita, e più raramente entro il secondo o il terzo, dovuta al calo degli ormoni placentari. Solitamente, mentre i primi capelli cadono i successivi stanno già crescendo, cosicché la testa del piccolo risulta sempre più o meno coperta; altre volte, invece, si può assistere ad alopecia fronto-parietale, ma è un fe nomeno temporaneo che non implica il danneggiamento dei follicoli piliferi.4 Colori temporanei e definitivi
5 Quando e come lavare i capelli del neonato?
6 La crosta lattea
Quando si parla di capelli nel neonato, è inevitabile affrontare il tema della crosta lattea: una condizione fisiologica e benigna, ma piuttosto antiestetica, che protegge il cuoio capelluto e, di per sé, non richiede particolari trattamenti. Quando la si rimuove, infatti, è essenzialmente per ragioni estetiche. Ecco come procedere: al momento del bagnetto, massaggia re delicatamente la testa del bambino con un batuffolo di cotone intriso di un olio delicato (ad esempio olio di mandorle dolci), per sciogliere il sebo e ammorbidire le squame, da rimuovere poi con un pettinino dalle punte morbide. La procedura può essere ripetuta quotidianamente.7 Il primo taglio
Un’età specifica non esiste, ma di certo non occorre avere fretta. In genere, la logica alla base del primo taglio è la necessità: i capelli si iniziano a tagliare quando, crescendo, possono effettivamente infastidire il piccolo o, con l’estate, farlo sudare troppo. Il primo taglio, così come i successivi, può essere fatto tranquillamente da mamma o papà con comuni forbicine dalle punte stondate.Capelli neonatali e previsioni materne
Secondo uno studio del 2006 pubblicato sulla rivista Birth – Issues in Perinatal Care, pare che esista un’associazione tra l’intensità dei bruciori di stomaco cui può andare soggetta una donna in gravidanza e la quantità di capelli sulla testa del suo bambino negli ultimi tempi della gravidanza, e quindi alla nascita. Secondo gli studiosi, i responsabili di entrambi i fenomeni sarebbero alti tassi di progesterone ed estrogeni, che stimolano la crescita dei capelli in utero e contemporaneamente rilassano l’esofago della mamma, causando reflusso e bruciori di stomaco. A tanto bruciore, quindi, dovrebbero presumibilmente corrispondere tanti capelli, e viceversa.