Malanni invernali, la parola d’ordine è prevenzione
Far sì che i bambini attraversino indenni i mesi invernali è una sorta di missione impossibile, però esistono diverse
buone pratiche cui ricorrere per limitare la diffusione di germi e batteri. Influenze, raffreddori, faringiti, febbre, bronchiti e gastroenteriti sono sempre in agguato durante l’inverno e i bambini – i più piccoli specialmente – sono tra i soggetti più esposti, tanto più che asili e scuole sono i luoghi d’elezione per la trasmissione di virus e batteri. Sebbene non sia possibile costruire uno scudo protettivo universalmente efficace, vi segnaliamo alcune buone
abitudini quotidiane che possono contribuire a preservarli in salute. ■ Tenere pulito e libero il naso, spruzzando nelle narici qualche goccia di soluzione salina sterilizzata o fisiologica. La respirazione nasale è infatti la più corretta e va agevolata, poiché sono le mucose a trattenere la maggior parte di virus, batteri e pulviscoli. ■ Lavare bene le mani, per combattere la trasmissione di agenti infettivi.
■ Idratare la pelle di tutto il corpo dopo il bagno: quando è secca è più vulnerabile alle infezioni. ■
Aerare gli ambienti domestici: nelle camere da letto dopo il risveglio, nelle altre stanze almeno una volta al giorno. Bastano dieci minuti per diluire la concentrazione di batteri e acari. ■
Mantenere la temperatura degli interni intorno ai 19°C, che salgono a 22 in bagno: meglio un maglione in più che qualche grado in più in casa. ■ Umidificare gli ambienti: un tasso di umidità intorno al 60% è ottimale per evitare che le vie respiratorie si secchino troppo. ■ Limitare i baci sulla bocca, la saliva è un potente conduttore di germi e batteri. ■
Sì alle passeggiate e ai giochi all’aperto: basta vestire i bambini un po’ di più e coprire bene gola e orecchie con sciarpe e cappelli; se gli abiti si bagnano di neve o pioggia, premurarsi di cambiarli subito. ■ Sì allo sport per i più grandini: il loro organismo sarà globalmente più forte. ■ Dormire bene: 11-12 ore consecutive sono l’ideale per i bambini, tanto più che, durante il sonno, usano naturalmente la ‘respirazione profonda’ (addominale) – gli adulti, a causa dello stress, non lo fanno più in maniera automatica – che permette ai polmoni d’immagazzinare più ossigeno per rigenerare le cellule, a tutto vantaggio del sistema immunitario. ■ Assumere vitamine:
una spremuta d’arancia a colazione – fonte anche di calcio, per la crescita ossea dei più piccoli – oppure, a metà mattina, il succo di mezzo limone diluito in acqua tiepida (con un cucchiaino di miele per addolcirlo); e poi tanta frutta fresca ricca di vitamina C, che stimola le difese immunitarie e la formazione di anticorpi. Vitamine e sali minerali presenti in frutta e verdura, inoltre, favoriscono la concentrazione a scuola. ■ Curare l’alimentazione: sì a ortaggi, kiwi, mandarini, in generale tutta la
frutta e la verdura che contengono alte quantità di vitamina C, cereali. ■ Ricorrere ai probiotici: nei più grandi, bere latte arricchito di bifidus Bl aiuta a preservare l’equilibrio della flora intestinale e a rafforzare le difese naturali dell’organismo.
Svezzare in inverno
I pediatri, quando possibile, consigliano di aspettare i mesi freddi per avviare lo svezzamento. Tuttavia, anche in questo caso è opportuna qualche accortezza: diventa infatti tanto più importante cominciare con la frutta fresca –
preferibilmente dopo i sei mesi di vita del bambino – perché l’introduzione di cibi nuovi indebolisce la flora batterica intestinale, alla base del corretto processo immunitario.
Le malattie esantematiche
Dopo le vacanze di Natale, e più ancora nei mesi immediatamente successivi, cominciano a profilarsi le malattie esantematiche, tipiche ma non esclusive dell’età infantile: morbillo, varicella, rosolia, scarlattina, malattia mani-piedi-bocca, quinta e sesta malattia. Gli esantemi sono eruzioni cutanee che compaiono nel corso di numerose malattie infettive contagiose e ne rappresentano il sintomo costante: macchie rosse, vescicole,
pruriti fastidiosi e spesso anche la febbre. Si tratta perlopiù di malattie virali, ad eccezione della scarlattina, che è una malattia
tossinica causata da un batterio, lo streptococco beta emolitico di gruppo A. Quando si sospetta la presenza di una malattia esantematica è sempre opportuno rivolgersi al pediatra, che saprà formulare la diagnosi corretta e fornire tutte le indicazioni necessarie alla sua gestione e cura.