- seguire una dieta il più possibile varia, suddivisa in 4 o 5 pasti quotidiani, composta da alimenti freschi e di stagione, per garantire un elevato contenuto di vitamine e minerali;
- evitare, o ridurre il più possibile, il consumo di grossi pesci predatori, per limitare l’esposizione a metalli pesanti, come il mercurio. Meglio pesci come la sogliola, il merluzzo, il nasello, la trota, il dentice e l’orata;
- bere almeno due litri di acqua al giorno;
- evitare il consumo di alcol e limitare quello di tè e caffè, preferendo deteinato e decaffeinato;
- prestare particolare attenzione alla sicurezza microbiologica degli alimenti. Alcuni cibi, infatti, possono essere veicolo di batteri patogeni, come Salmonella (uova) o Listeria monocytogenes (formaggi con croste e muffe), e di parassiti come il Toxoplasma gondii (insalate pronte, carne cruda, alcuni insaccati), causa di infezioni alimentari o patologie del feto.
Aspetto un bambino e quindi mangio per due. Niente di più sbagliato. Il fatto di avere un piccolo nella pancia non significa che l’apporto di energia quotidiano debba aumentare; piuttosto, cresce il fabbisogno di alcuni nutrienti, ed è a questa necessità che bisogna rispondere. Quali sono, quindi, i presupposti per seguire un’alimentazione corretta in gravidanza? Lo spiega il documento del Centro interdipartimentale di Ricerca e Documentazione sulla Sicurezza alimentare (Ceirsa):
Categorie del blog
Volantino Iperbimbo